lunedì 4 gennaio 2016

Io sono il messaggero

Markus Zusak

Ciao amici! Come state? Causa scuola, studio, mille impegni, è più di un mese che non scrivo nel blog, vi chiedo scusa! Dico sempre che cercherò di essere più costante, ma, sarò sincera. ultimamente con tutte le cose da fare non avevo neanche più la voglia di leggere... Queste vacanze mi sto riscattando però.
Sperando che abbiate passato delle buone feste e facendovi (in ritardo, mi perdonerete?) i miei più cari auguri, oggi vi introduco il secondo libro di questo magnifico scrittore: "Io sono il messaggero", dell'autore de "Storia di una ladra di libri".
Questo libro mi ha preso veramente un sacco, era del tempo che non ne prendevo in mano uno dovendo poi bloccarlo a metà, restando col fiato sospeso.

Il protagonista, Ed Kennedy, è un ragazzo senza ambizioni, cittadino dei bassifondi e con una madre difficile, mente sulla sua età per poter fare il tassista e guadagnare qualcosa. Vive con il suo fedele cane, il Portinaio, vecchio compagno del padre, morto a causa dell'alcool. Passa il tempo con i suoi tre amici, con cui si riunisce per giocare a "Noia", gioco di carte ambito nel gruppetto: lui, la sua adorata Audrey e da sempre migliore amica, Marv, l'avido, e Ritchie, leggiadro e spensierato. Girano sempre insieme, ma la vita di Ed cambia dal giorno in cui sventa una rapina in banca, sotto gli occhi esterrefatti dei tre. In tribunale, il ladro assicura al diciannovenne (per il mondo ventenne) che gliela farà pagare, che è un uomo morto. Poco dopo, Ed riceve la prima carta: l'asso di quadri. Qui inizia il suo viaggio. Tre indirizzi nella carta, tre messaggi da portare a tre persone precise: ma per i due messaggi belli, il terzo è altrettanto pesante. Salva una ragazzina dalla sua prigionia, una vecchietta dalla solitudine e madre e figlia da un marito non degno di questo nome. 
Ed si sente diverso, sta finalmente dando qualcosa per la prima volta, come se si sentisse utile. Arriva il secondo asso, poi il terzo: sono sempre più complicati, ma li risolve entrambi; il quarto, di cuori, lo mette davvero alla prova, gioca col suo cuore. Tre titoli di film che lo riportano ai suoi tre amici, questa volta è a loro che deve destinare il messaggio. E lo fa. Audrey si concede l'amore per tre minuti, Marv finalmente incontra la sua bambina, e Ritchie elimina la pigrizia e cerca un lavoro. Ma non è ancora finita. Ed riceve un'ultima carta, il jolly. La più dura da affrontare: risolvere la matta significa combattere con se stesso... lui non è il messaggero, lui è lo stesso messaggio.

E' un libro avvincente, che ti prende dal cuore, ti insegna che le piccole cose sono davvero grandi, che un filo di luci nuove può cambiare il Natale di una famiglia intera; ti fa notare che se vuoi davvero qualcosa, le tue capacità raddoppiano, addirittura triplicano, per raggiungere quello scopo, E alla fine ce la fai.
La citazione che prendo da questo libro sembrerà una delle più semplici, come Ed, ma dentro è piena di significato: "A volte le persone sono belle. Non per come sembrano. Non per come parlano. Proprio per quello che sono".

Grazie a tutti!


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